mercoledì 1 agosto 2007
Paesaggio Classico
Per capriccio intendo il genere pittorico di moda nel seicento, spesso prendeva spunto dalle rovine classiche (es: dai fori romani).
Gli artisti nella stessa opera includevano monumenti presenti nella stessa città ma distanti tra loro. In altri casi la struttura architettonica veniva immersa in una diversa "location", di pura fantasia e quindi giustifica il nome capriccio.
Questo permetteva ai giovani artisti di guadagnarsi il pane, il genere era molto ricercato dai turisti. In realtà era come acquistare un souvenir della città visitata, in fondo come ancora avviene oggi.
La prima opera sotto la dicitura PC (Paesaggio Classico) è il mio capriccio ispirato alla valle dei templi.
venerdì 6 luglio 2007
La città del XXI° Secolo
Si trova immerso nel mito della classicità. Dalla Roma dei Cesari a quella dei Papi, forse grazie a loro, l'arte figurativa è sempre stata presente nell'Urbe.
Anche perchè gli artisti che sono arrivati qui, prima da ogni parte d'Europa è ora dal mondo, dopo aver visitato anche solo le piazze i palazzi oppure le fontane stesse, ne sono spesso rimasti influenzati.
La città si sta rinnovando partendo dal suo classicismo, dalla sua Romanità.
Come dimostra il progetto dell'Ara Pacis realizzato di Meier, un'opera moderna costruita in travertino, a "copertura" della città che fu.
mercoledì 27 giugno 2007
L' ALLIEVO BATTE IL MAESTRO ?

In passato la fortuna di un giovane artista era misurata in base alla sua abilità.
Spesso se si mormorava che l'allievo era più abile del maestro, al maestro non restava altro che cacciare l'allievo oppure entrare in società con lui.
Mi sono sempre chiesto se l'abilità raggiunta dal giovane era frutto del suo ingegno o il maestro era stato un'abile insegnante ?
Ho sempre ammirato Perugino come un grande maestro e credo che la sua grandezza sia tale anche perchè ha avuto come allievi Raffaello e Pinturicchio.
Io credo che l'arte sia il rifuggio dell'anima, e l'anima nella sua leggerezza non puo portare con se zavorre come l'invidia e la superbia.
Quindi non credo nella rivalità tra il maestro e l'allievo ma solo un reciproco scambio di idee tra chi cerca di raccontare il suo mondo.
Per questo rendo omaggio al mio maestro, uso il maschile anche se si tratta di una donna ma nell'arte il femminile non viene contemplato.
Come dicevo gli rendo omaggio per quello che mi ha insegnato e per il rispetto e l'affetto che ha per me e condecetemi il lusso per la mia arte.
Grazie Rosy
mercoledì 13 giugno 2007
Ordine nel Kaos
In questa epoca dove il caos sembra regnare incontrastato, dove la multitudine di info, immagini,
di voci urlanti. -Genera solo confusione-
Forse il compito dell'artista non è più quello di stupire, sdegnare, denunciare.....................
Ma quello di ricreare l'ordine, non certo quello costituito, ma quello primordiale.
Seguire l'ordine della cose della natura, di quello che nel caos generale non riusciamo più a sentire a vedere.
Lo stesso tale , citato prima, sapete oggi cosa fà per vivere ?......................
Decanta a memoria versi del poeta, vissuto centinaia di anni fà. Quando l'ordine delle cose era intatto.